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di Silvia Viola per la redazione di Post Spritzum
Sono finalmente completi i gironi dell’imminente Final Six che la prossima settimana chiuderà la XXVI edizione della World League, decretando il vincitore. Sarà un lungo percorso che si aprirà mercoledì 15 luglio e si concluderà con la finalissima di domenica 19 luglio. L’Italia affronterà prima la Serbia e poi la Polonia, nella pool A. La pool B, invece, è composta dai campioni in carica USA, dai padroni di casa del Brasile e dalla vincitrice della Final Four di Varna (Bulgaria), la Francia.
Nell’attesa che i giochi prendano il via, ecco una descrizione che aiuta a conoscere meglio chi saranno i 14 (ora 13) prescelti di Mauro Berruto per la corsa all’oro (modificato di conseguenza all’esclusione di Dragan Travica, Ivan Zaytsev, Giulio Sabbi e Luigi Randazzo dal ritiro azzurro per motivi disciplinari).
Simone Giannelli, palleggiatore, classe 1996. Lo chiamano baby fenomeno perché a 19 anni ancora da compiere ha portato Trento alla vittoria del suo quarto scudetto giocando da titolare in modo esemplare. Dotato di un enorme talento, freddezza e lucidità da veterano, sarà certamente il regista titolare dopo l’esclusione di Travica dal gruppo azzurro. Delicatissimo il suo ruolo, poichè tutti i palloni passano per le sue mani e portano il suo marchio. Sarà decisivo nel rendimento di queste Final Six.
Lo scorso anno è stato promosso dalle giovanili alla prima squadra di Trento, quest’anno sarà suo il posto da titolare nella squadra campione d’Italia.
Davide Saitta, palleggiatore, classe 1987. Chiamato all’ultimo minuto in Brasile per riempire il vuoto di ruolo lasciato da Dragan Travica. È stato l’uomo decisivo che ha permesso all’Italia di portarsi al tie break a Belgrado contro la Serbia. Saranno essenziali il suo contributo e la sua esperienza per queste finali che si prospettano tutte in salita.
Esperienza francese a Toulouse per lui in questa stagione, anche il prossimo anno anno rimarrà in Francia, ma al Paris Volley.
Luca Vettori, opposto, classe 1991. Luci e ombre per il Vetto nazionale in questa World League. È stato capace di essere l’uomo decisivo in tante partite, ma ultimamente le sue prestazioni sono state piuttosto deludenti. Per la buona resa della nazionale, deve ritrovare la sua migliore forma.
L’anno scorso si è accasato a Modena e proseguirà con i canarini gialloblu anche la prossima stagione.
Gabriele Nelli, opposto, classe 1993. Arriva anche lui, come Saitta, per sistemare una situazione d’emergenza. Ragazzo molto giovane e dotato di un buon fisico, ma con poca esperienza internazionale (solamente a Baku, durante i giochi europei), sarà sicuramente chiamato in causa da Berruto quando servirà un braccio pesante e l’incoscienza tipica della sua età.
È un prodotto del vivaio trentino e dopo essere stato promosso in prima squadra lo scorso anno, farà ancora parte della squadra campione d’Italia Trento.
Filippo Lanza, schiacciatore, classe 1991. La stagione appena conclusa ha incoronato Pippo come una delle migliori bande nel campionato italiano. E lui ha fatto vedere di meritarsi in pieno questo titolo anche in nazionale. Nell’ultima partita contro il Brasile ha subito un piccolo infortunio alla caviglia, ma dovrebbe riprendersi totalmente in vista delle finali.
Nato e cresciuto pallavolisticamente a Trento, sarà ancora per due anni al cospetto delle Dolomiti.
Oleg Antonov, schiacciatore, classe 1988. È uno dei tanti figli d’arte che compongono la nazionale azzurra. È un cambio affidabile per coach Berruto e lui si fa sempre trovare pronto quando è chiamato in campo. Ricordando che è suo il punto della vittoria contro il Brasile di sabato scorso.
Quest’anno ha disputato il campionato francese, la prossima stagione sarà in forza a Trento.
Jacopo Massari, schiacciatore, classe 1988. Anche lui è un valido cambio ai titolari, usato soprattutto per dare maggiore stabilità alla ricezione e, in generale, in seconda linea.
Conclusa una stagione non proprio stellare a Piacenza, si trasferirà in Francia al Paris Volley.
Iacopo Botto, schiacciatore, classe 1987. Uno dei tanti volti nuovi di questa nazionale. Ha esordito con una prestazione non proprio eccellente contro l’Australia, ma si è riscattato nel migliore dei modi nella partita successiva. Sarà a disposizione di Berruto da martedì, così come Nelli e Saitta, a seguito della chiamata dell’ultimo minuto dello staff azzurro. Sarà interessante il suo contributo all’interno degli equilibri della squadra.
Così come lo scorso anno, anche per questa stagione giocherà nelle file del Vero Volley Monza.
Emanuele Birarelli, centrale, classe 1981. Dopo l’esclusione di Dragan Travica dalla compagine azzurra, ritorna sua la responsabilità di essere capitano. È l’uomo con più esperienza a cui la squadra intera si affida. Granitico a muro, molto efficiente in attacco, è in giocatore essenziale negli ingranaggi italiani. Il suo infortunio alla schiena, che l’ha tenuto in panchina contro il Brasile, dovrebbe essere superato.
Lascia la fascia da capitano a Trento e il prossimo anno sarà a Perugia.
Simone Anzani, centrale, classe 1992. Una delle più belle sorprese del campionato italiano e della stagione con la nazionale. Titolare inamovibile per questa prima parte dell’estate azzurra, è stato capace di prestazioni maiuscole che si sono rivelate decisive per le vittorie dell’Italia. Sarà sicuramente uno dei protagonisti delle finali brasiliane.
Di forza a Verona, continuerà ad esserlo anche il prossimo anno.
Stefano Mengozzi, centrale, classe 1985. A Ravenna è stato una delle pedine fondamentali e anche in nazionale non ha sfigurato: suo, per esempio, il merito della vittoria del secondo set utile per riaprire la partita a Belgrado contro la Serbia. Sarà una valida alternativa ai centrali.
Proviene da Ravenna, club nel quale militerà anche nella prossima stagione.
Massimo Colaci, libero, classe 1985. È forse lui l’uomo più costante di questa Italia: tutte le partite giocate hanno registrato un suo altissimo rendimento. Il ruolo del libero è complesso e mai sotto i riflettori: agisce in seconda linea e sempre in sordina, ma se non ci fosse sarebbero guai. Lui e le sue acrobazie e i suoi miracoli saranno sicuramente importanti nell’esito di queste finali.
È uno dei campioni d’Italia e continuerà ad essere nelle file di Trento anche il prossimo anno.
Andrea Giovi, libero, classe 1983. Grande spirito di squadra per lui, che incita e consiglia i compagni come se fosse in campo. La sua presenza è importante a livello di carisma ed è utilizzato per dare respiro in seconda linea agli schiacciatori.
È stato il libero titolare di Perugia nella scorsa stagione e lo sarà anche la prossima.
Stay tuned e #ForzAzzurri!